9 novembre 2014

Templari e musulmani


Per lungo tempo si è discusso dei presunti rapporti di amicizia tra musulmani e Templari, con questi ultimi spesso identificati nell'improbabile ruolo di apostoli dell'ecumenismo.

Punto di forza della scriteriata teoria, che rivela tutta l'impreparazione dei suoi sostenitori, è senza dubbio il famoso episodio riguardante l'emiro Usama Ibn Munqidh, un militare e diplomatico siriano apprezzato per le sue qualità di poeta e scrittore. Come tutti sanno, l'aneddoto dell'emiro che prega in al-Aqsa viene spesso citato quale principale indizio a sostegno di una pretesa tolleranza dei Templari verso i musulmani.

Come ha puntualizzato la bravissima studiosa britannica Helen NIcholson, "questa amicizia non impedì ai Templari di Gaza di uccidere quasi Usama, quando essi tesero un'imboscata a Rukn al-Din Abbas e a suo figlio Nasr al-Din nel 1154: Usama faceva parte della fazione degli Abbas, e a stento portò in salvo la vita" (*).

Per quanto riguarda il versante opposto, ci sembra del tutto superfluo ricordare le centinaia di teste tagliate ai cavalieri fatti prigionieri.

Chiarita la questione, ci auguriamo di non dover più sentire altre sciocchezze.



(*) Nicholson H., A brief history of the Knights Templar, Constable and Robinson 2010, p. 83