di Marco
Moretti
(www.paxpleroma.it)
Un
singolare falso di origine massonica, presentato come Regola Segreta dei Cavalieri Templari, circola da qualche secolo.
E' noto come Libro del Battesimo di Fuoco
o Regola Segreta; il titolo completo
è Il Libro del Battesimo di Fuoco o
riguardo gli Statuti segreti redatti per i Fratelli dal Maestro Roncelinus.
Incredibile a dirsi, qualcuno lo ha anche preso sul serio. Lo stesso Runciman,
ottimo autore, sembra che l'abbia ritenuto autentico e che abbia pubblicato un
libro sull'argomento. Questo a dispetto delle gravi inconsistenze che la Regola in questione contiene.
Il testo
fu ritrovato negli archivi del Vaticano verso la fine del XVIII secolo da
Friederich Münter, il vescovo cattolico di Copenhaghen (alcuni riportano nel
1780, altri nel 1794). In quell'epoca la Massoneria fioriva, e documenti
di questo tipo venivano chissà come alla luce un po' dovunque. La Regola non mi è nota nella versione
originale in latino, ma soltanto in alcune sue traduzioni reperibili in rete,
compilate in inglese, in francese moderno e in castigliano. Tuttavia, va notato
che queste diverse versioni sono congruenti: in alcuni casi saltano all'occhio
grossolani errori di trascrizione che fanno pensare ad un'unica fonte.
Il Libro del Battesimo di Fuoco sarebbe
opera di Matthieu de Tramlay e di Robert de Samfort, Procuratore del Tempio in
Inghilterra. Secondo quanti lo reputano autentico, dovrebbe risalire al XIII
secolo. E' diviso in due parti, una formata da 31 articoli e l'altra da 20. La
prima parte è la Regola dei Fratelli
Eletti (firmata Matthieu de Tramlay), datata 1205, mentre la seconda è
la Regola dei Fratelli Consolati
(firmata Robert de Samfort), datata 1240.
Cominciamo
ad analizzare il titolo dell'opera. Chi è il Maestro Roncelinus? Il nome è una
latinizzazione di Roncelin de Fos. Questo personaggio vive una vita spettrale
nel fantomatico cosmo della Disinformazione. Scarse le sue attestazioni in
documenti autentici dell'epoca, è poco più di un nome, un capro espiatorio che
vegeta rivestito di pixel negli antri cyberspaziali. Mentre è arduo trovare
notizie di questo nobile negli archivi, è oltremodo facile imbattersi in una
sua menzione in un qualsiasi sito misteriologico.
Secondo
la versione più comune, questo Roncelin sarebbe stato testimone degli orrori
della crociata di Simon de Montfort, in particolare al massacro di Béziers
e alla battaglia di Muret, e avrebbe quindi maturato la convinzione che ad
avere la Verità non fosse la Chiesa di Roma, ma la Chiesa Catara. Avrebbe
allora cominciato ad importare nell'Ordine Templare gli insegnamenti dei Buoni
Uomini. Quest'ipotesi sarebbe tra l'altro difficile da sostenere, dato che
anche se si reputasse genuina la Regola
degli Eletti, questa sarebbe stata redatta qualche anno prima del bando
stesso della nefasta crociata. Siccome sembra che Roncelin de Fos sia nato nel
1198, così quando Montfort cominciò la guerra avrebbe dovuto avere undici
anni!
Dato che
molti reputano il documento come la prova del nesso tra Templari e Catari, è
necessario passarlo al vaglio. Evidenziamo i punti più contraddittori della Regola degli Eletti.
L'articolo
10 afferma: "Saranno esclusi rigorosamente i discendenti di Arefasto,
servitore del Duca di Normandia Riccardo II, che, per suo tradimento, ha
causato il martirio di Stefano e di Lisoio a Orléans: chierici o laici, che
essi siano esclusi dalla Fratellanza degli Eletti fino alla settima
generazione".
I fatti
ai quali allude l'articolo 10 sono avvenuti nel XI secolo. Per saperne di più
si rimanda all'articolo "Lo strano caso dei Canonici di Orléans". Orbene,
se ammettessimo per vero questo testo, dovremmo dedurre che tra i Templari
sopravviveva proprio la setta dualista di Stefano di Orléans. Purtuttavia ci
sarebbe da chiedersi come mai la Regola
non escludesse anche i discendenti del Duca di Normandia e del Re Roberto il
Pio che aveva materialmente ordinato il martirio dei Protocatari in questione.
Sarebbe anche interessante capire come mai di tutti gli assassini macchiatisi
dell'uccisione di Buoni Uomini, soltanto questi meritassero l'interdetto. Visto
che il pronipote di un compagno di Ugo di Payns ha perseguitato con ferocia i
Catari di Reims nel XII secolo, sembra come minimo profilarsi una certa
incoerenza.
L'articolo
11 afferma: "Rituale di ricevimento degli Eletti: giuramento di custodire
il segreto dell'Ordine, la minima indiscrezione sarà punita con la morte.
L'Iniziatore bacerà successivamente il neofita sulla bocca, per trasmettergli
il soffio, sul plesso sacro, che comanda la forza creatrice, sull'ombelico, e
infine sul membro virile, immagine del principio creatore maschile".
Tutto ciò
è incompatibile con il Catarismo, che reputa ogni giuramento malvagio, e che
identifica nel principio creatore della sessualità il Male Assoluto. Già
Stefano di Orléans e Lisoio vedevano nella carne e nella sua generazione la
radice dell'universo di Satana, quindi se ammettiamo per vera la Regola, dobbiamo ammetterne anche
l'insostanzialità.
Gli
articoli 12 e 13 sono di stampo docetista: si afferma che Cristo non è nato, né
morto né resuscitato, e si prescrive il calpestamento della croce. Eppure
l'articolo 14 definisce Cristo "Figlio di Maria" in netto contrasto
con il dogma cataro. Dio viene definito Creatore. Inoltre si afferma: "Noi
pieghiamo le ginocchia davanti al Padre di Tutto, dal quale viene la paternità
del Cielo e della Terra". Sembra una riedizione del Simbolo di Nicea, che
definisce Dio creatore del Cielo e della Terra, di tutte le cose visibili e
invisibili. Il Catarismo invece afferma che Dio creò le cose visibili al cuore
e invisibili agli occhi.
L'articolo
22 afferma: "E' inutile digiunare. Il Templare è esentato dalla quaresima
e dagli altri digiuni, ma deve stare attento a non scandalizzare altre persone.
Tutto è puro per i puri. Mangiate la carne e ringraziate Dio che vi dona
l'abbondanza".
In questo
passo della Regola si rilevano forti
influenze del Libero Spirito a proposito del consumo di carne: inutile far
notare che tale impostazione è assolutamente incompatibile con il Catarismo.
Come si può vedere, queste prescrizioni ricalcano come se fossero fotocopie le
dottrine di Amalrico di Bène, quando affermano che tutto è puro per i Puri.
Quanto diversa è l'impostazione ideologica rispetto a quanto affermavano i Buoni
Uomini! Se per i Catari è inutile che un semplice credente digiuni, per chi ha
ricevuto il Consolamentum l'astinenza dalla carne vale sette giorni su sette.
Inoltre la dottrina catara afferma che è inutile pregare o ringraziare il Vero
Dio per l'abbondanza terrena, perché è Satana che genera il cibo per nutrire il
corpo degli uomini.
L'articolo
24 menziona ancora Stefano di Orléans e Lisoio: "Se voi passate da
Orléans, andate piamente verso le mura della città dove i gloriosi martiri
della Scienza Divina, Stefano e Lisoio, assieme ad altri dieci figli dei nostri
Padri, sono stati cremati su ordine del Re, Roberto il Pio, e dei
vescovi".
Quegli
stessi Protocatari condannavano il consumo di carne. La loro Scienza Divina era
la stessa identica predicata e messa in pratica dai Catari di Reims, non si
vede cosa potesse distinguerli.
L'articolo
25 cita Tertulliano, che condannava Marcione e ironizzava raccomandandogli
di lasciarsi morire di fame per curare il suo orrore verso il mondo materiale.
"Noi laici, non siamo noi stessi dei preti?" Ma per i Catari è il
Battesimo di Spirito che fa il Cristiano, mentre il credente è sotto il potere
di Satana. Non si capisce perché questi Templari Eletti, se la loro fede fosse
davvero stata catara, avrebbero citato Tertulliano, nemico della Conoscenza del
Bene, e negato la struttura stessa di ogni società dualista.
L'articolo
28 parla dei libri che la Biblioteca del Tempio deve possedere, citando tra
questi gli scritti di Amalrico di Bène, a conferma del già citato articolo 22,
e le ritiene "tesori di saggezza". Nessun Buon Uomo avrebbe questa
opinione di una qualsiasi opera panteista.
Passiamo
alla Regola dei Consolati.
L'articolo 5
dice: "Voi che siete il vero Tempio di Dio, costruito sulle fondamenta
della saggezza e della Santità antiche, sappiate che Dio non fa alcuna
differenza tra le persone: Cristiani, Saraceni, Giudei, Greci, Romani, Franchi
e Bulgari, perché ogni uomo che prega Dio è salvo".
Il
Catarismo afferma il contrario: esiste Salvezza solo nella Chiesa di Dio
tramite il Consolamentum. Solo i Catari sono salvi, mentre gli altri o sono
demoni (dannati in eterno) o sono esseri umani privi della Conoscenza del Bene
(che quindi trasmigreranno finché non rinasceranno Catari). Solo i Buoni Uomini
possono recitare il Pater, mentre i non consolati e i cattolici che lo fanno
sono in peccato mortale.
Per
l'articolo 7, "A voi che siete Santi, tutto è permesso. Nonostante ciò,
non dovete abusare di questa licenza".
Questa è
ancora una volta dottrina del Libero Spirito, non Catarismo. Un Buon Uomo perde
il Consolamentum se rompe un uovo, se si masturba o se ingerisce
anche una minima particella di carne. Invece un Templare Consolato sembra che
possa abbandonarsi ai piaceri carnali essendo immune dal peccato, proprio
come affermava Amalrico di Bène.
L'articolo
8 dice che "Ci sono Consolati in ogni parte del mondo", e cita tra
questi "i Buoni Uomini di Tolosa, i Poveri di Lione, gli Albigesi, quelli
di Verona e di Bergamo, i Bajolesi di Galizia e di Toscana, i Begardi e i Bulgari".
Inoltre sostiene che "Là dove costruirete grandi edifici, fate i segni di
riconoscimento e troverete molte persone istruite da Dio e dalla Grande
Arte".
Costruttori,
segni di riconoscimento, Grande Arte, siamo in pieno dominio massonico.
Sorvoliamo pure sul fatto che Valdesi e Fratelli del Libero Spirito non sono
affatto Consolati e le loro dottrine non equivalgono affatto a quella dei Buoni
Uomini.
Il
rituale del Consolamentum descritto nell'articolo 13 è molto fantasioso e non
ha nulla di cataro. Si prescrive la recita di un'antifona tratta dal
Deuteronomio, che notoriamente era ritenuto dai Buoni Uomini un testo
diabolico. Il giuramento di silenzio, obbedienza e fedeltà è pur sempre un
giuramento, e in questa forma non avrebbe mai potuto essere pronunciato.
Articoli
14, 15 e 16: "La prima preghiera è quella di Mosè: Magnificetur, fortitudo
Domini..., seguita dalle parole: Dixit que Dominus vivo ego et implebitur
gloria Domini universa terra. Quindi il Precettore tagli un pelo della barba,
dei capelli e l'unghia dell'indice destro del neofita, dicendo: Servi Dio, e
soffrirai più nel tuo cuore che nel tuo corpo in segno dell'Alleanza di
Dio con lo Spirito dell'uomo".
Per i
Catari, Mosè era un demone. Il concetto di Alleanza implica un patto tra forze
tra loro incompatibili perché di diversa origine. In questo senso si parla
dell'Alleanza tra un popolo della terra e il Dio Straniero (Iehova Satanas).
Naturalmente
non poteva mancare qualche menzione di Baphomet. "La terza preghiera detta
di Baphomet è quella di apertura del Corano, che porta il nome di Fatiha".
L'ipotesi sposata dall'autore del manoscritto è quella che identifica Baphomet
con Maometto. Allora come mai si usa la forma alterata del suo nome mentre si
riporta correttamente la parola araba Fatiha?
L'articolo
18 afferma in buona sostanza il Principio della Convergenza delle Fonti
Dottrinali, su cui si fonda l'esoterismo massonico: "Il neofita è condotto
agli archivi dove gli si insegna la Scienza Divina, di Dio, di Gesù Bambino,
del vero Baphomet, della Nuova Babilonia, della natura delle cose, della Via
Eterna della Grande Filosofia, Abrax(as) e i talismani".
Curioso è
l'articolo 19, che parla esplicitamante dell'Alchimia: "E' proibito nelle
case in cui tutti i Fratelli non sono Consolati o Eletti di lavorare certi
materiali mediante la Scienza Filosofica, e dunque di trasformare i metalli
vili in oro e in argento".
Sembra
davvero poco credibile che i Cavalieri del Tempio fossero interessati alla
fantomatica Pietra Filosofale: l'idea di Templari alchimisti sembra molto più
consona all'immaginario del XVIII secolo.
Il testo della Regola
è intessuto su anacronismi, incoerenze e luoghi comuni vetusti. Ha in altre
parole tutte le caratteristiche di un falso storico di bassa qualità.