Lungi dal voler attribuire importanza a pubblicazioni che niente hanno a che fare con la Storia, riteniamo utile cogliere l'occasione per rivolgere ancora alcune osservazioni e qualche spassionato consiglio al gentile Autore (meglio conosciuto per alcuni libri sugli UFO) di cui al precedente post.
Quando si cita “La storia del Tempio” bisogna innanzitutto conoscerla, aspetto completamente assente nel testo in questione. Quanto alla storia “alternativa”, è sicuramente lecito non escluderne la possibilità, purché questa sia fondata su elementi veritieri o quantomeno su una fitta serie di indizi, talmente verosimili e concordanti da lasciare ipotizzare accadimenti non conosciuti.
Cosa significa, poi, “ortodossia cattedratica”? Francamente, ci sembra il solito riferimento fazioso, volto a difendere la divulgazione di tesi bislacche, lamentando immaginarie censure a castronerie e farneticazioni varie. Si portino dei documenti e si discuterà, eventualmente, della possibilità di visioni “alternative”, non certo proponendo simbologie fittizie o manufatti senza alcuna correlazione (quando non falsificati).
Il fatto che su alcuni aspetti leggendari dell'Ordine Templare siano stati dedicati libri, documentari, interviste, conferenze, non certifica in alcun modo l'esistenza di una successione storica diversa da quella conosciuta e documentata. E non è assolutamente vero che “la storia non si può tutta dimostrare”, perché nel momento in cui anche la versione “alternativa” trova il suo fondamento essa diventa Storia. Così come è indiscutibile che la stessa “spesso è intuizione, ragionamento, intreccio logico”. Solo che, nel caso in esame, l'intuizione risulta soppiantata dalla fantasia, il ragionamento dal vaneggiamento, l'intreccio logico dalla impreparazione e dalla incompetenza.
La “conoscenza della rotta atlantica verso le americhe precolombiane” è soltanto una delle innumerevoli baggianate dispensate sui Poveri Cavalieri di Cristo, ne esiste un lungo elenco, che grida tuttora vendetta; così come l'imbarazzante capitolo dedicato ai “viaggi” di San Francesco, perché qui non si tratta più di ipotesi, ancorchè suggestive, ma di vere e proprie allucinazioni.
Per concludere, non si vuole affatto negare la libertà di scrivere e pubblicare ciò che si desidera, anche che i Templari siano andati sulla Luna (magari con gli UFO del gentile Autore), così come non può essere negata, a chi ha la competenza sul tema, la facoltà di criticare opere che non hanno nulla a che vedere con la storia dell'Ordine del Tempio.
Ci dia retta il gentile Autore, lasci perdere Knight e Lomas e si compri un bel Demurger.