16 maggio 2014

Templari e templarismo: due esperienze inconciliabili


Nonostante la palese assenza di legami tra i due organismi, la prima istituzione ad interessarsi assiduamente dei Templari fu la Massoneria. Non a caso, il "templarismo" ha costituito, per lungo tempo, uno dei fenomeni di maggior richiamo scaturiti da questa società iniziatica.

Curiosando tra le centinaia di associazioni neo-templari esistenti, oltre a rendersi conto della loro proliferazione, è possibile osservare come le stesse non abbiano alcun elemento in comune con i Templari storici.

Tutte queste aggregazioni, prodotto di numerose e frequenti scissioni, assumono quasi sempre, ed in maniera del tutto illegittima, il titolo di "ordine", non considerando, o meglio ignorando, i requisiti necessari per ottenere tale status. Ma al di là dei cavilli giuridici, attinenti al Diritto Canonico, appare invece indispensabile rimarcare le sostanziali differenze esistenti tra i Templari medievali e i loro odierni scimmiottatori.

La stragrande maggioranza di questi pseudo-ordini propugna, infatti, un certo ecumenismo religioso, associato ad una decisa parità di ruoli tra uomo e donna, aggiungendo, tra le proprie finalità, attività filantropiche non per nulla tipiche di organizzazioni paramassoniche più famose. Il tutto, naturalmente, condito da indebiti riferimenti a tematiche esoteriche, spesso debordanti nell'assurdo.

L'Ordine del Tempio fu, al contrario, caratterizzato da tradizionali e solidi principii: fede assoluta nella religione cristiano-cattolica; fedeltà e sottomissione incondizionata al papa; obbligo alla difesa armata della Cristianità mediante la guerra ai nemici di Cristo; osservanza delle regole di condotta stabilite e formalmente approvate dall'autorità religiosa; esercizio di vita conventuale secondo il proprio ordinamento monastico e militare.

E' semplice constatare come, di tutto ciò, non vi sia alcuna traccia all'interno di tali congreghe, i cui esponenti continuano a farneticare di "utopia templare", di "promozione umana", di disegni "socio-politici" ed altre sciocchezze del genere. D'altronde, sia le simbologie che i rituali adoperati sono anch'essi indizio della confusione e dell'impreparazione di questi personaggi.

A parte la nota "spada templare", mai esistita nelle mani dei valorosi cavalieri di Terra Santa, quel che risulta, invece, evidente, è l'uso smodato di fasce, borchie, lustrini e decorazioni varie, in aperto ed eclatante conflitto con quegli orpelli già condannati da San Bernardo, il cui pensiero i templaristi dimostrano di ignorare, malgrado le lodi profuse nei riguardi del santo abate. Per non parlare dei guanti bianchi e della mano portata sul petto, dettagli di incontestabile derivazione massonica.

Quanto ai titoli, non c'è che da sbizzarrirsi: "Gran Questo", "Gran Quello", ignorando che il templare, una volta accolto nell'Ordine, diveniva un semplice fratello, rinunciando alla propria posizione e a tutte le prerogative passate. Ma è chiaro che questi pseudo-templari non conoscono nemmeno la lettera inviata da San Bernardo a Ugo di Champagne, quando il conte decise di farsi cavaliere del Tempio.

Beninteso, con questo non si vuole assolutamente impedire a chiunque di sognare. Si chiede soltanto di avere almeno il buon gusto, se non proprio la buona creanza, di tacere, quando ci si trova al cospetto di studiosi seri e competenti.