22 dicembre 2023

I libri del 2023

 


Katia Bernacci / Massimo Centini / Marino Olivieri

I Cavalieri Templari. Storia, mito, segreti e curiosità (Speciale Mystery in History)

Yume

Rivista in forma di volume, dai contenuti rivedibili, più che altro diretta a chi volesse sfogliare senza troppo impegno una pubblicazione a sfondo storico. Belle le illustrazioni.

Voto: 5


Osvaldo Carigi

Americhe Templari. Tracce nel nuovo mondo precolombiano

Intermedia Edizioni

Edificato su una “bibliografia” irrisoria e obiettivamente inqualificabile, sorretto da interviste a tratti surreali e finanche da citazioni di romanzi, non vi è un solo paragrafo di questo testo che non riporti errori grossolani e ricostruzioni arbitrarie destituite di fondamento, basate su interpretazioni afilologiche, quando non capziose. Sono tali e tanti gli strafalcioni e gli orrori riprodotti nel libro che sarebbe troppo lungo elencarli. Ciò che emerge è una profonda “non-conoscenza” dellʼOrdine Templare, della sua storia, della sua missione, delle sue regole e, soprattutto, della sua psicologia intrinseca, ignorando completamente tutti quei documenti che, al contrario, attestano realtà ben differenti da quelle “rivelate” nel volume. LʼAutore ha infatti raccolto acriticamente, spesso condividendole, una serie di informazioni fuorvianti, tuttavia facilmente confutabili se muniti delle necessarie competenze in storia medievale e templare in particolare.

Voto: 1


Alessandra Colla

Storia degli ordini cavallereschi. Templari e non solo

Editoriale Programma

Simpatico volumetto illustrato, di piacevole lettura, che offre una visione dʼinsieme sufficientemente corretta per una introduzione allʼargomento.

Voto: 6


Igino DʼAntonio

Lʼesoterismo templare. Le accuse di eresia

Irfan Edizioni

Lavoro apprezzabile nelle intenzioni, molto meno nelle conclusioni, la cui pecca risiede nel criterio adottato, risultando incomprensibilmente trascurato lʼindispensabile supporto degli apparati documentali. Sarebbe stato infatti preferibile dotarsi dei numerosi verbali processuali disponibili, evidenziandone fantasie e contraddizioni, piuttosto che riportare una serie di “tizio/a scrive che...”. Tale approccio, di fatto unʼindagine di seconda mano, porta lʼAutore a concludere che “sia lʼimpianto generale accusatorio che si voleva dimostrare, sia le singole confessioni, estorte con le torture o suggerite con le minacce, non siano totalmente prive di fondamento, ma che priva di fondamento è solo lʼinterpretazione che viene data”. Due osservazioni: se le confessioni furono, come asserito, estorte con la tortura, consegue che lʼimpianto accusatorio esca pesantemente screditato; quanto alle interpretazioni, lʼAutore propone la propria rilettura critica sulla scorta di unʼampia letteratura esoterica, obiettivamente priva di ogni plausibile rapporto con la tragica vicenda dei Cavalieri del Tempio. Bibliografia storica palesemente inconsistente.

Voto: 4


Michelino Fistetto

Della storia templare in terra di Puglia nel Regno di Sicilia

Barbieri Edizioni

Fascicolo ad usum neotemplare, in cui vengono riportate nozioni ampiamente conosciute e dunque prive di ulteriore interesse. Bibliografia di base sciupata dalla presenza di alcuni testi del tutto inopportuni.

Voto: 5


Cristian Guzzo

I Templari: la Mistica, lʼIslam, la Guerra

Amazon Independently Published

Nuovo saggio per il bravo ricercatore pugliese, questa volta impegnato in unʼanalisi approfondita degli aspetti squisitamente religiosi dellʼOrdine del Tempio e dei suoi rapporti con lʼavversario, con un occhio attento anche ai risvolti di carattere militare. Nel testo vengono infatti esaminate dettagliatamente, avvalendosi di una corretta esegesi delle fonti primarie, le liturgie interne, la missione di difesa dei luoghi santi, le controverse relazioni con il mondo islamico nonché l’organizzazione militare dellʼOrdine. Il tutto con una narrazione scorrevole, sostenuta da un gradevole supporto iconografico, nonostante il taglio rigorosamente scientifico dellʼopera.

Voto: 9


Enrico Giuseppe Gaetano Mancini

I Cavalieri del Tempio. Storia, leggende ed eredità di un antico Ordine

Città del Sole Edizioni

Ennesimo pasticcio, questa volta in salsa massonica. Senza entrare nel dettaglio delle innumerevoli inesattezze e imprecisioni dispensate nel testo, diremo semplicemente che i Templari non crearono alcun “ponte” tra le diverse culture e soprattutto non difesero alcuna “eredità culturale”, peraltro mai raccolta e custodita dalla Libera Muratoria, che è quanto di più lontano possa esistere dallʼintegrismo cattolico dellʼOrdine del Tempio. Bibliografia semplicemente imbarazzante, i cui effetti sono, purtroppo, ravvisabili nei contenuti del volume. Apprezzabile la veste grafica.

Voto: 2


Adriano Pilia / Massimo Rassu / Fabio Serafini

La Regola del Cavaliere. Le norme e le leggi dellʼOrdine del Tempio

Metis Academic Press

Eccellente analisi riguardante le origini, la stesura e la composizione della Regola templare, con ampi sguardi anche allʼorganizzazione interna dellʼOrdine, alle consuetudini conventuali, fino agli aspetti strettamente militari.

Voto: 9


Marcello Stanzione / Filomena Guida

I Templari. La milizia di Dio

Gribaudi

Esile riassunto della vicenda templare, stilato da una prospettiva più propriamente teologica (uno degli autori è un sacerdote) e con un occhio particolare allʼepilogo dellʼOrdine.

Voto: 6


Douglas Swannie

I Templari in Portogallo

Tipheret

Dignitoso testo sulla presenza rossocrociata nel regno portoghese e la sua successiva evoluzione in Ordine del Cristo, comprendente unʼampia e utile rassegna di personaggi appartenenti alle due istituzioni. Peccato per la breve appendice esoterica, senza dubbio evitabile.

Voto: 7


Enzo Valentini

Le armi dei Templari. Armi, uniformi e insegne dei monaci-cavalieri secondo la Regola dell’Ordine del Tempio

Edizioni Penne e Papiri

Ogni tanto, grazie a storici seri e qualificati, vedono la luce dei testi che trattano dei Templari, quelli veri per intenderci, quelli con le armi in pugno, non quelli scioccamente immaginati a tracciare simboli o a officiare rituali esoterici. Ed è grazie a Enzo Valentini, colonna storica della L.A.R.T.I., che viene aggiunto un altro importante tassello di autentica ricerca, basata sullo studio della “Règle”, relativamente alle armi, alle protezioni, alle uniformi, ai vessilli e alle cavalcature utilizzate dallʼOrdine del Tempio. Oltre agli orari di preghiera, alle festività, alle astinenze e ai digiuni da osservare, viene infatti esaminato anche lʼequipaggiamento che ogni templare, cavaliere o sergente, riceveva in dotazione senza averne tuttavia la proprietà, in virtù del principio di povertà individuale alla base dellʼistituzione.

Voto: 9


AA. VV.

I Templari (Storica - Speciale)

RBA

Classica pubblicazione da edicola, dunque di taglio divulgativo, ma dai contenuti sostanzialmente corretti, sia sotto il profilo narrativo che storico. Belle le illustrazioni, interamente a colori.

Voto: 7


AA. VV.

I Templari. La vera storia. Oltre la leggenda

EFG - Edizioni Fotolibri Gubbio

Raccolta di articoli suddivisa in sezioni, la cui stesura, sgravata dai rimandi alle note, si sviluppa, tra alti e bassi, sulle varie tematiche riguardanti la storia dei Templari. Bibliografia generale con numerose dimenticanze, peraltro giustificabili, considerato il carattere non propriamente scientifico del volume.

Voto: 8


AA. VV.

Atti del XL Convegno di Ricerche Templari

Penne e Papiri

Epico quarantennale dei convegni tenuti da questa gloriosa associazione, che con immutata dedizione, e unica in Italia, tiene alto lo stendardo della ricerca storica sullʼOrdine templare. Da segnalare, tra i contributi, tutti di ottimo livello, il primo e inedito “Catalogo degli insediamenti e delle proprietà templari nellʼOriente Latino”.

Voto: 9



14 dicembre 2023

Ricordo del prof. Domenico Rotundo

 



Tradizione Templare

si unisce al dolore dei familiari per la perdita del caro amico


Professore

Domenico Rotundo


 grande studioso dei Templari

autore di innumerevoli pubblicazioni.



11 novembre 2023

Edizioni Penne e Papiri: una finestra sul Medioevo

 


Specializzata nella pubblicazione di libri sull’Ordine del Tempio, occupandosene in modo serio e storicamente documentato, la “Edizioni Penne e Papiri” è presente nelle più importanti manifestazioni nazionali, sia editoriali che a tema medievale, come i convegni annuali di ricerche templari organizzati dalla Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (L.A.R.T.I.) e il “Festival del Medioevo” di Gubbio.

La casa editrice nasce nel 1992 a Latina, ad opera di Enzo Valentini, appassionato inizialmente di etruscologia ma che in seguito indirizza i suoi interessi verso la storia del Medioevo e dei Templari in particolare.



Enzo Valentini

Nato a Civitavecchia (Roma), Enzo Valentini vive e lavora attualmente nella cittadina medievale di Tuscania (Viterbo). Dal 1985 è socio della Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani (L.A.R.T.I.), di cui ricopre la carica di Segretario fin dal 1988.

Dopo aver creato la “Penne e Papiri”, nel 2000 fonda il periodico “Cronache Medievali”, quadrimestrale di studi medievali (chiuso nel 2014), di cui è stato il direttore responsabile.

Collabora anche con altre case editrici, tra cui Newton Compton Editori (“Storia segreta dei Templari”, “Le grandi battaglie delle crociate”, “I grandi eroi del Medioevo”) ed Edizioni Mediterranee (“Guida all'Italia dei Templari” e “Italia templare“, scritti con Bianca Capone e Loredana Imperio).

Per la sua “Penne e Papiri” ha invece pubblicato “Cavalieri templari”, “I Templari a Civitavecchia”, “Nel refettorio dei Templari” e il recentissimo “Le armi dei Templari”.


Per ulteriori informazioni sulla casa editrice e sulle pubblicazioni riguardanti i Templari:

link


13 ottobre 2023

Venerdì 13 ottobre

 

L’idea di distruggere l’Ordine dei Templari era da tempo nella mente di re Filippo IV, ma non disponeva di pretesti sufficienti ad avviare il suo piano. Ciò fu, infatti, possibile solo quando il cancelliere Guillaume de Nogaret raccolse le confidenze di un ex templare, tale Esquieu di Floyran.

Costui aveva confessato, quasi sicuramente per ripicca personale, dopo essere stato allontanato dall’Ordine, la pratica di alcuni riti osceni al momento dell’accoglimento. Messo a conoscenza di tali rivelazioni, Filippo colse subito l’occasione per scrivere al papa Clemente V e informarlo della questione.

Jacques de Molay, preoccupato dalle voci che iniziavano a circolare, provò a rassicurare il papa circa l’infondatezza delle maldicenze, ma Clemente, pressato dalla corte francese, decise di avviare un’inchiesta.

Tuttavia, Filippo aveva fretta di concludere e non voleva aspettare i risultati dell’indagine papale. Così, il 14 settembre 1307, inviò messaggeri a tutti i balivi e siniscalchi del regno, i quali ricevettero istruzioni per l’arresto dei Templari, da eseguirsi trascorso un mese esatto dall’emissione delle lettere. Lo scopo di questa azione simultanea era, infatti, quello di evitare che i Templari, allarmati per l’arresto di alcuni dei loro fratelli, potessero radunarsi e resistere militarmente.

La mattina di venerdì 13 ottobre 1307, Guillaume de Nogaret e i suoi uomini fecero irruzione nella sede dell’Ordine a Parigi, dove risiedeva anche il Maestro Jacques de Molay, il quale, vista l’ordinanza reale, si lasciò catturare insieme agli altri Templari presenti senza opporre resistenza.


9 settembre 2023

XLI Convegno di Ricerche Templari

 


23 giugno 2023

Il triangolo dei bermuda

 


Da qualche tempo giungono notizie di varie iniziative culturali riguardanti presunte presenze di Templari in alcune specifiche zone del Lazio, territorio nel quale si è venuto a creare un vero e proprio “triangolo magico”.

Sin qui nulla di strano, se non fosse stata diffusa una serie di inesattezze tali da suscitare l'indignazione di chi svolge autentiche ricerche storiche, basate su evidenze sostenute da riscontri documentali e non da suggestioni personali prive di fondamento. Ad acuire l'irritazione vi è, inoltre, il ruolo di cui si sarebbero appropriati, in maniera del tutto autoreferenziale, alcuni personaggi, assumendo l'insignificante quanto inesistente titolo di “esperto/studioso”.

L'aspetto singolare è che, in tutti i casi evidenziati, siffatta qualifica appare sostanzialmente correlata ad attività dilettantistico-ricreative e, dunque, non supportata da ricerche o pubblicazioni di livello; lacuna che, di fatto, non impedisce ai suddetti individui di intervenire in veste di specialisti su materie come la storia medievale in generale e quella templare in particolare, che richiedono invece anni e anni di studio ed esperienza. L'aver sfogliato qualche libretto divulgativo (i testi fondamentali sono ben altri) non concede il diritto di andare in giro a diffondere sciocchezze o, peggio, a piantare spade nelle campagne e a disegnare improbabili stemmi araldici. È infatti sufficiente leggere quanto scritto o proferito in occasione di tali iniziative, al netto di bibliografie e citazioni da film dell'orrore, per avere un'idea di quanto vi sarebbe piuttosto da imparare prima di presentarsi in pubblico a dispensare baggianate. E se poi entrano in scena pure le associazioni neotemplari, allora il pastrocchio è assicurato.

Tuttavia il biasimo non è da rivolgersi all'ingenuo uditorio, spesso propenso ad accogliere ogni fascinosa suggestione, ma a chi, a livello politico-amministrativo, promuove e sostiene manifestazioni apparentemente culturali che, data l'inesperienza dei partecipanti, finiscono inevitabilmente per scadere in farsa. La divulgazione riguardante temi storici, anche se a carattere popolare, richiede in ogni caso la più assoluta serietà, se non altro per il rispetto dovuto nei confronti di chi legge o ascolta. Ad esempio, giungere a conclusioni perentorie sulla scorta di immaginarie “simbologie templari” o vaneggiare di croci e sigilli, come rilevato in diverse circostanze, è totalmente fuorviante e gravemente scorretto, oltre a denotare una impreparazione e una incompetenza di base che devono essere necessariamente sottolineate e stigmatizzate. Senza considerare l'offesa recata alla memoria dei Cavalieri del Tempio.

Forse, anziché di “cammini”, sarebbe più opportuno parlare di “camini”, in cui dare alle fiamme la caterva di stupidaggini propinate da codesti “esperti/studiosi”, ai quali ci sentiamo di suggerire, tanto per incominciare, visto che hanno studiato poco e male, il reperimento e la consultazione di testi organici più idonei e qualificati.


20 maggio 2023

Stupidario templarista



Secondo alcuni “esperti”, i Templari:


- perpetuarono l’Ordine dopo lo scioglimento

- sono i precursori della Massoneria

- volevano istituire un nuovo sistema socio-politico

- miravano al sincretismo religioso

- erano eretici e dediti a culti pagani

- praticavano l’occultismo

- adoravano il “Baphomet”

- erano amici dei musulmani

- scavarono sotto la loro sede alla ricerca di “qualcosa”

- avevano tesori nascosti

- battevano moneta

- possedevano una potente flotta

- sono andati in America

- costruirono le cattedrali

- hanno progettato Castel del Monte

- avevano legami con i Catari

- sono implicati nella vicenda di Rennes-le-Château

- hanno a che fare con Rosslyn

- avevano come motto “Non nobis domine...”

- andavano in due su un solo cavallo

- avevano come riferimento San Giovanni Battista

- hanno inventato i Tarocchi

- custodivano il Graal



25 aprile 2023

Templari e UFO, ovvero "quando la toppa è peggio del buco"



Lungi dal voler attribuire importanza a pubblicazioni che niente hanno a che fare con la Storia, riteniamo utile cogliere l'occasione per rivolgere ancora alcune osservazioni e qualche spassionato consiglio al gentile Autore (meglio conosciuto per alcuni libri sugli UFO) di cui al precedente post.

Quando si cita “La storia del Tempio” bisogna innanzitutto conoscerla, aspetto completamente assente nel testo in questione. Quanto alla storia “alternativa”, è sicuramente lecito non escluderne la possibilità, purché questa sia fondata su elementi veritieri o quantomeno su una fitta serie di indizi, talmente verosimili e concordanti da lasciare ipotizzare accadimenti non conosciuti.

Cosa significa, poi, “ortodossia cattedratica”? Francamente, ci sembra il solito riferimento fazioso, volto a difendere la divulgazione di tesi bislacche, lamentando immaginarie censure a castronerie e farneticazioni varie. Si portino dei documenti e si discuterà, eventualmente, della possibilità di visioni “alternative”, non certo proponendo simbologie fittizie o manufatti senza alcuna correlazione (quando non falsificati).

Il fatto che su alcuni aspetti leggendari dell'Ordine Templare siano stati dedicati libri, documentari, interviste, conferenze, non certifica in alcun modo l'esistenza di una successione storica diversa da quella conosciuta e documentata. E non è assolutamente vero che “la storia non si può tutta dimostrare”, perché nel momento in cui anche la versione “alternativa” trova il suo fondamento essa diventa Storia. Così come è indiscutibile che la stessa “spesso è intuizione, ragionamento, intreccio logico”. Solo che, nel caso in esame, l'intuizione risulta soppiantata dalla fantasia, il ragionamento dal vaneggiamento, l'intreccio logico dalla impreparazione e dalla incompetenza.

La “conoscenza della rotta atlantica verso le americhe precolombiane” è soltanto una delle innumerevoli baggianate dispensate sui Poveri Cavalieri di Cristo, ne esiste un lungo elenco, che grida tuttora vendetta; così come l'imbarazzante capitolo dedicato ai “viaggi” di San Francesco, perché qui non si tratta più di ipotesi, ancorchè suggestive, ma di vere e proprie allucinazioni.

Per concludere, non si vuole affatto negare la libertà di scrivere e pubblicare ciò che si desidera, anche che i Templari siano andati sulla Luna (magari con gli UFO del gentile Autore), così come non può essere negata, a chi ha la competenza sul tema, la facoltà di criticare opere che non hanno nulla a che vedere con la storia dell'Ordine del Tempio.

Ci dia retta il gentile Autore, lasci perdere Knight e Lomas e si compri un bel Demurger.


15 aprile 2023

Templari e pop-corn

 


Dispiace sempre bocciare il frutto di un lavoro personale, ma è doveroso distinguere le opere che rispettano in pieno i criteri metodologici basilari da quelle realizzate in maniera approssimativa. È questo il caso del recentissimo “Americhe Templari. Tracce nel nuovo mondo precolombiano”, di Osvaldo Carigi, uscito per “Intermedia Edizioni”.

Edificato su una “bibliografia” irrisoria e obiettivamente inqualificabile, sorretto da interviste a tratti surreali e finanche da citazioni di romanzi, non vi è un solo paragrafo di questo testo che non riporti errori grossolani e ricostruzioni arbitrarie destituite di fondamento, basate su interpretazioni afilologiche, quando non capziose. Sono tali e tanti gli strafalcioni e gli orrori riprodotti nel libro che sarebbe troppo lungo elencarli.

Ciò che emerge è una profonda “non-conoscenza” dell'Ordine Templare, della sua storia, della sua missione, delle sue regole e, soprattutto, della sua psicologia intrinseca, ignorando completamente tutti quei documenti che, al contrario, attestano realtà ben differenti da quelle “rivelate” nel volume. L'Autore ha, infatti, raccolto acriticamente (spesso condividendole) una serie di informazioni fuorvianti, tuttavia facilmente confutabili se muniti delle necessarie competenze in storia medievale e templare in particolare.

Giusto a titolo di esempio, i Templari non possedevano alcuna “flotta”. Conosciamo addirittura i nomi delle (poche) imbarcazioni di proprietà del Tempio, basterebbe infatti assumersi l'onere di consultare gli incartamenti disponibili, ma questo costa fatica ed è certamente più comodo andare a raccogliere stupidaggini su internet (le note con i link sono un insulto a quanti ricercano in maniera seria). Né tantomeno detenevano tale “flotta” nel porto de La Rochelle (città dove era comunque presente una commanderia), essendo ampiamente noto che gli imbarchi crociati dalla Francia avvenivano principalmente ad Aigues-Mortes.

Inoltre, i Templari non costruirono alcuna cattedrale, fandonia tra le più inverosimili. Se avessero davvero posseduto tutte le risorse in argento di cui si favoleggia le avrebbero riversate sulla Terra Santa, contribuendo in maniera determinante a sconfiggere il poderoso esercito di Saladino e, in seguito, anche quello mamelucco. Viceversa, tutti gli storici qualificati conoscono a fondo i resoconti sulle enormi difficoltà che i Templari dovettero affrontare per mantenere i loro contingenti militari.

Pensare di rintracciare e ricostruire eventuali presenze dell'Ordine sulla base di croci scolpite o dipinte non solo è scorretto ma è addirittura folle. Localizzare i Templari in Argentina, in Brasile, in Bolivia, paesi da cui sarebbero andati e venuti come se nulla fosse, come vaneggiano alcuni degli “esperti” all'uopo interpellati, è veramente fantascienza. Per non parlare del capitolo dedicato a San Francesco d'Assisi, al confine tra l'assurdo e il comico.

In sintesi, un libro che sarebbe da ritenere offensivo se non fosse così traboccante di castronerie e farneticazioni tali da suscitare naturale e sincera ilarità.


18 marzo 2023

18 marzo 1314

 


De Iacobo, magistro Templariorum

Ma a nulla servendo la tortura, furono portati, eccetto il maestro e tre altri compagni, a essere bruciati se fossero rimasti fermi nell'ostinazione di non voler confessare i delitti.

Questi tali sì come erano di sangue illustre cosi anco erano d'età fiorita e di fortezza d'animo valorosi; perciocché, dopo lunga ma superficiale indagine, essendo per ordine del re legati uno per uno ad un palo e cinti d'ogni intorno di legna, e innanzi ai loro occhi stando il fuoco e i camefici; per quanto dalla voce di un araldo fosse promesso che, se confermavano le cose a loro opposte, avrebbero salva la vita e restituita la libertà, non fu alcuno·di loro che volesse, lasciandosi persuadere dalle lacrime e dalle preghiere degli amici e dei congiunti, cedere all'irato re e perdonare, confessando, alla propria vita piuttosto che con sì fiera ostinazione lasciarsi morire.

Onde, avendo quelli più volte tutti d'accordo confermato ciò che tante volte avevano detto, alla fine i tormentatori ad uno per uno strapparono col fuoco le unghie dei piedi e poi lentamente per tutto il corpo pian piano li abbruciavano. Il qual tormento con·quanto dolore dagl'infelici fosse sopportato, ne facevano fede·agli astanti le loro urla terribili, né altro dicevano eccetto che erano veri cristiani e che la loro religione era stata e era santissima.

Così lasciarono consumare i tormentati corpi fino all'ultimo respiro, né alcuno di quelli fu che per lo tormento si lasciasse vincere né rimuovere dal suo proposito. Direi questi con cosi animosa e intiera fortezza aver vinto la perfidia dell'avaro re, se col loro morire non fossero andati là dove il fiero appetito di lui desiderava.

Benché a quelli non sia stata minor gloria se con dritto giudicio scelsero piuttosto di morire tra i tormenti, che voler confermare quello che non era vero, e macchiare la giustamente acquistata fama con la confessione della vergognosa colpevolezza.

Questi adunque furono i primi colpi della Fortuna contra l'abbassato Iacopo. Il quale, essendo afflitto dalla noia della continua prigione, menato a Lione e da diverse esortazioni persuaso, confessò a papa Clemente alcuno dei delitti de' quali era stato incolpato. Laonde, rimenato a Parigi, e leggendosi dinanzi a due cardinali assistenti e al re la sentenza, per la quale si sanzionava la sua liberazione e la condanna del suo Ordine, egli, insieme con uno dei suoi compagni, ch'era fratello del Delfino di Vienne, domandò ad alta voce che si tacesse.

Onde, fatto il silenzio e tutto il popolo intorno ascoltando, confermarono innanzi a tutti e protestarono santissimamente ch'erano degni di morire, non perché avessero commesso alcuna delle cose di cui erano incolpati, ma perché ingannati da una condannevole suggestione e sedotti dalle persuasioni del re e del sommo pontefice si erano lasciati indurre, per brama colpevole di peritura fama, prima a confessare quelle cose in vergogna e tradimento del loro celebre Ordine tanto cospicuo per sacra religiosità, provato dalla rigida osservanza degli appartenenti, e poi ad ingannare tanti uomini insigni, tanti forti commilitoni, tanti amici, tanti fratelli, morti bruciati prima di loro in nome della verità.

Di qui seguì la sentenza fiera e iniqua alla ruina dei Templari; e Iacopo col fratello del Delfino (lasciati in vergognosa vita gli altri due compagni) fu condotto all'istesso supplizio che soffersero gli altri. Il quale ambedue con intrepido e costante cuore in presenza del re sopportarono, né niente altro mai dissero, finché a loro bastarono i forti spiriti, eccetto quanto gli altri che prima erano morti. Cosi colui che poco innanzi col suo splendore poté suscitare l'invidia di cosi gran re, per un fiero colpo della Fortuna divenuto cenere, costrinse anco gli infelici ad avergli compassione.

Cosi diceva Boccaccio, padre mio, che allora a Parigi con onesta fatica procurava come commerciante di aumentare le proprie risorse, e assicurava di aver assistito a quei fatti.


Giovanni Boccaccio, De casibus virorum illustrium, Liber IX - c. XXI

IX volume della collana "Tutte le opere di Giovanni Boccaccio", a cura di Vittore Branca, Mondadori, Milano 1964-1998, contenente: "De casibus virorum illustrium" (a cura di P. G. Ricci e V. Zaccaria)


12 febbraio 2023

The Templars: The Rise, Fall, and Legacy of a Military Religious Order




Come più antico degli ordini religiosi militari e quello con una caduta inaspettata e drammatica, la cavalleria dei Templari continua ad affascinare accademici e studenti così come il pubblico in generale.
Una raccolta di quindici capitoli accompagnati da un'introduzione storica, The Templars: The Rise, Fall, and Legacy of a Military Religious Order racconta e analizza l'ascesa e l'insediamento di questa comunità sia negli stati crociati del Mediterraneo orientale che nei paesi dell'Europa occidentale durante il XII e XIII secolo, riflette sui procedimenti avviati contro di essa e sulla sua successiva caduta (1307-1314), ed esplora la sua eredità medievale e post-medievale, compresa una valutazione delle attuali ricerche relative ai Templari e suggerimenti per future esplorazioni.
Presentando un'ampia gamma di approcci metodologici e materiali di base, questo volume unisce prospettive storiche, storico-artistiche, teologiche, archeologiche e storiografiche e presenta il lavoro e le voci di studiosi di varie generazioni accademiche che risiedono in otto paesi diversi (Israele, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Germania, Polonia e Stati Uniti d'America).



13 gennaio 2023

13 gennaio

 


13 gennaio

festa di Sant'Ilario e festa del Tempio


Un saluto e buona festa a tutti i lettori di

Tradizione Templare