Sempre più frequentemente, oramai, si cimentano a trattare di Templari persone che non hanno le conoscenze necessarie sull’argomento.
In quante occasioni abbiamo visto o ascoltato storici improvvisati, senza alcuna formazione valida, avventurarsi in azzardate disquisizioni il cui esito è risultato il più delle volte fuorviante? Troppe.
Abbiamo sentito di tutto e non staremo certo a rifarvi l’elenco delle assurdità che ricorrono in tali e spesso gratuite esibizioni di incompetenza. Le basi fondamentali per una corretta preparazione in materia non possono infatti prescindere dai pochi ma acclarati documenti a noi pervenuti. Oltre alla Regola, che sarebbe bene consultare per intero, ed al famoso trattato di San Bernardo sulla “nuova milizia”, esiste anche un piccolo documento, spesso citato ma mai compiutamente analizzato e valutato: l’Ego Promitto Domino.
Il breve testo, riguardante la formula di giuramento utilizzata da alcuni Templari iberici, permette di evidenziare sia la professione di Fede dei singoli componenti, ed i capisaldi cui essa era fermamente ancorata, sia le finalità materiali dell’Ordine. Il documento, particolarmente significativo, oltre a rappresentare una validissima testimonianza, contribuisce efficacemente a sgomberare il campo dalle numerose sciocchezze che ci vengono propinate da trasmissioni televisive e pubblicazioni prive di ogni attendibilità.
Io,
cavaliere dell’Ordine del Tempio, prometto al mio Signore Gesù Cristo e al suo Vicario Pontefice Romano ed ai suoi successori legittimamente eletti, eterna obbedienza e fedeltà perpetua, e giuro che con le parole, con le armi, con la forza e con la vita difenderò i misteri della fede, i sette sacramenti, i quattordici articoli della fede, il simbolo della fede sia degli Apostoli che di Sant’Atanasio, il libro del Vecchio e del Nuovo Testamento, con i commentari dei Padri della Chiesa, l’unità divina e la pluralità delle persone nell’unica Trinità; l’eterna verginità prima, durante e dopo il parto della Vergine Maria, figlia di Gioacchino e Anna, della tribù di Giuda, della stirpe del Re Davide; inoltre, prometto la sottomissione al Maestro Generale dell’Ordine e obbedienza secondo gli statuti di N. Padre San Bernardo.
Partirò per le guerre oltre il mare ogni qual volta sarà necessario; contro i re ed i principi infedeli presterò ogni aiuto; non sarò mai senza armi e senza cavallo; anche se mi trovassi di fronte a tre nemici, se sono infedeli, non fuggirò; non venderò i beni dell’Ordine, né li alienerò, né permetterò che siano alienati o venduti da alcuno; conserverò una castità perpetua; non consegnerò le città e le fortezze dell’Ordine ai suoi nemici.
Non negherò il mio aiuto con le parole, le armi e le buone opere alle persone devote, soprattutto ai monaci Cistercensi e ai loro Abati, nostri fratelli e compagni.
In fede, secondo la mia volontà, giuro di mantenere tutte queste promesse.
Che Dio ed i suoi Santi Evangeli mi aiutino.