15 febbraio 2019

Bafometti e cretinetti


Non è affatto un mistero che numerosi scrittori o aspiranti tali (il termine "storici" ci pare poco appropriato) facciano ricorso ad internet per la stesura dei loro pasticciati lavori.

Nel campo di nostra competenza, uno degli strafalcioni più imbarazzanti, in cui sembrano incorrere diversi sprovveduti, è provocato da uno scritto intitolato "Il Graal ed i Templari", un innocuo racconto di "letteratura interattiva", che si sta rivelando davvero letale per diversi pretendenti al titolo di "esperto" dell'Ordine del Tempio.

Dopo il maggiore teorico della presunta "italianità" del maestro Hugues de Payns, incappato nell'errore citando maldestramente il suo precario emulo lombardo (autore di saggi lontani anni luce dalla rispettabile erudizione del primo), ecco sopraggiungere il terzo classificato, un oscuro concorrente dal sapere universale, il quale, con temeraria sfacciataggine, informa noi, miseri studiosi dello scaffale impolverato, dell'inesistente esistenza dei mirabolanti manoscritti del templare Roncelin de Fos, depositati nel celeberrimo "Fondo Malnipote", insuperato rivale degli Archives Nationales. Un vero capolavoro di dabbenaggine, se non fosse per l'irritante sicurezza con la quale il palombaro internauta evidenzia la sua sensazionale scoperta.

Cos'altro aggiungere? Solo un compassionevole saluto, in attesa della prossima stupidata.